Secondo un'indiscrezione del quotidiano torinese La Stampa sarebbe in corso una trattativa tra Autostrade per l'Italia e una cordata guidata dal colosso assicurativo Allianz: quest'ultimo, che già possiede il 6,94% (tramite la Appia Investments) della concessionaria di buona parte delle autostrade italiane, passerebbe ad acquisire il 51% dell'azienda, divenendo socio di maggioranza. Atlantia passerebbe dall'attuale 88,06% al 41%, vendendo azioni per il valore di 5,7 miliardi. Ennesimo capitolo della telenovela sulle concessioni autostradali che ha avuto come casus belli il crollo del Ponte Morandi a Genova nell'agosto 2018, causando 43 morti; (tra l'altro oggi è crollato un altro ponte gestito da Anas: collegava i comuni di Albiano Magra e Santo Stefano di Magra, tra Toscana e Liguria). Già nel decreto legge Milleproroghe era inserita una clausola che permetteva di revocare la concessione ad Aspi trasferendola ad Anas, pagando una penale alla società controllata da Benetton equivalente a 7 miliardi.
Ma subito sono arrivate le smentite dalle parti in causa. Atlantia stessa, il governo, e i due Ministeri dello Sviluppo Economico (Mise) e delle Infrastrutture e Trasporti (Mit) con i ministri Patuanelli e De Micheli. Secondo le fonti de La Stampa si starebbe tentando la soluzione del concordato che permetterebbe un risanamento, evitando il fallimento di Aspi, che si stima abbia un debito di 9 miliardi e mezzo a fronte di un valore di 7 miliardi, quindi superiore. Questo, con un nuovo assetto azionario, che gestirebbe la ripartenza dell'azienda, mantenendo le concessioni. Con un impegno però a garantire i 7000 dipendenti, rafforzare gli investimenti con la realizzazione per esempio della Gronda di Genova, congelare le tariffe autostradali e pagare una penale di 2 miliardi per i danni di Genova.
A conferma di queste operazioni sottobanco tra Aspi e i tedeschi di Allianz ci sarebbero anche i movimenti in Borsa. Atlantia recupera ben il 14% e addirittura il 45% dal 16 marzo. Il Mit nel frattempo sta valutando altre proposte, contestuali o alternative all'ipotesi Allianz. Potrebbero inserirsi nella trattativa e quindi nell'azionariato players del settore come Gavio e Toto ma anche il fondo cinese Silk Road (che ha già il 5%), e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp, con Poste e F2i, Fondi Italiani per le Infrastrutture). Quest'ultima, vuol però garanzie sul contenzioso giudiziario e sulla gestione dell'emergenza Coronavirus da parte di Autostrade. Ieri, si è svolto un nuovo consiglio d'amministrazione di Aspi che si è concluso ancora con un nulla di fatto nella trattativa con il governo. Tutto rinviato al 17 aprile, dopo Pasqua.
Stefano Guarrera