Fino a quando non si troverà un vaccino che ci proteggerà dall'infezione, la nostra mobilità cambierà. E poiché il 4 maggio, data d'inizio della Fase 2, si avvicina, sono in studio modifiche radicali alle modalità di trasporto pubblico. Prima saranno consentiti spostamenti locali e regionali e solo dopo quelli internazionali. Le domande che sia governo sia aziende si stanno ponendo sono moltissime. Chi controllerà il distanziamento sociale sui mezzi? Quanto collaboreranno i viaggiatori? Quali saranno i costi di un riempimento dei mezzi solo intorno al 50%?
Innanzitutto non tutti i mezzi sono uguali: su treni ad alta velocità ed aerei è più facile far rispettare il distanziamento sociale perché i posti sono assegnati. Su treni regionali, tram, bus e metropolitane è più complicato. Secondo la task forcedi Colao si mobiliteranno al massimo 2,7 milioni di italiani (il 15% della mole pre-Covid-19) con l'allentamento delle misure restrittive. Questo perché molti resteranno in lockdown, molti altri proseguiranno in smart working e altri ancora preferiranno mezzi di spostamento privati come la bicicletta, lo scooter o l'automobile. E di questi ultimi, una buona fetta sarà costituita da chi ha cambiato abitudini: dal mezzo pubblico al privato per ridurre occasioni di contagio. Dal punto di vista poi della quantità di pendolari e viaggiatori durante la Fase 2 c'è una variante fondamentale da considerare. Ce la spiega Roberto Scaramella, partner della società di consulenza Oliver Wyman: «oltre l'80% delle persone non intende ricominciare a muoversi fino alla completa risoluzione dell'emergenza sanitaria».
Viaggiare in treno sarà come farlo in aereo dal punto di vista delle tempistiche di controllo. E a proposito di aerei, come fa notare il Corriere della Sera, le misure adottate dalle compagnie sono diversificate: c'è chi come Alitalia, viaggia con tutte le precauzioni del caso e chi invece vola con velivoli pieni ritenendo sufficienti le sole mascherine. Quali sono allora le precauzioni del caso? Lo ha ribadito Adina Valean, commissaria ai trasporti dell'UE: «entro metà maggio pubblicheremo le linee guida a cui stiamo lavorando sulla ripartenza dei viaggi. [...] Ci saranno distanziamento sociale, dispositivi protettivi, disinfezioni di aeroporti e velivoli».
Saranno aumentate le corse quotidiane dei bus nelle nostre città per garantire maggiore capacità ad un servizio che non può andare oltre al 60% di posti occupati e che ovviamente non contemplerà passeggeri in piedi. Ogni 4 posti, ci sarà un minimo di 1 e un massimo di 2 passeggeri per rispettare il metro di distanza. Alle fermate non saranno permessi i soliti assembramenti: si aspetterà in fila e si salirà solo dalla porta centrale. Ancora più complesso lo spostamento in metropolitana: l'accesso ai treni sarà regolato da avvisi sui display delle carrozze e da tornelli interdetti dopo un certo numero di persone fino all'arrivo del convoglio successivo. Si viaggerà solo seduti o con al massimo un segnale dove posizionarsi, se in piedi. Ovviamente obbligatoria la mascherina su ogni mezzo e immancabile il dispenser con disinfettante.
Sui treni ad AV si manterrà il posizionamento dei passeggeri a scacchiera, sia nei sedili a coppia sia nei moduli da 4. Sarà aumentato il numero delle carrozze sui treni regionali per rispettare il distanziamento ma nello stesso tempo garantire una discreta portata di passeggeri. Le barriere di plastica separeranno fisicamente le persone per evitare le ormai celeberrime droplets. Anche qui non mancheranno i dispenser. Sugli aerei saranno occupati 1 posto su 3 e 2 su 3 (sedile centrale libero) in maniera alternata come mostra l'illustrazione in alto. Ci saranno file a pettine, mascherine obbligatorie e separè.
Stefano Guarrera