27/12/2020
Sono stati giorni frenetici per le infrastrutture siciliane, in un susseguirsi di competizione tra l’assessore regionale alla mobilità Marco Falcone e il viceministro alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri. Questo non può che fare bene se si lasciano in disparte le sterili polemiche. Sono infatti stati aperti ulteriori 6 km della SS640 Caltanissetta – Agrigento a nord della città nissena. È stato consegnato un nuovo treno Pop presentato nella stazione di Siracusa (la Sicilia ne ha in dotazione già altri nei mesi scorsi consegnati) ed è anche arrivato il parere positivo di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) da parte del Ministero dell’Ambiente per quanto riguarda la riapertura della ferrovia Palermo – Trapani via Milo, chiusa dal 2013 dopo alcune frane. Il cantiere costerà più di 200 milioni.
Ma è un altro ancora il fronte caldo delle infrastrutture siciliane. Parliamo di Catania. Se nello scorso articolo abbiamo conosciuto i cambiamenti che interesseranno Palermo (nello specifico la Palermo tranviaria), oggi vediamo come cambierà il sistema metropolitano della città etnea.
Prima di tutto ricordiamo che la nuova stazione di Catania Fontanarossa, che servirà l’aeroporto Vincenzo Bellini, sarà attivata a febbraio. È già completa, manca solo il collegamento stradale con l’aerostazione. Ciò costituirà una rivoluzione all’insegna dell’intermodalità, sebbene l’infrastruttura non sia proprio adiacente all’aeroporto: Roma, Milano ma anche Palermo sono dotate di aerostazioni già connesse ai treni. Il 2021 sarà l’anno in cui si potrà raggiungere il grande aeroporto di Catania da città come Messina, Siracusa, Enna o Caltanissetta. Ma è sul fronte della metropolitana che ci sono importanti novità.
La metropolitana di Catania nel 2025
Negli scorsi giorni è stata infatti riaperta la grande rotatoria di viale Felice Fontana, facente parte della circonvallazione di Catania. Infatti, dopo 3 anni di lavori (con ritardi annessi), i cantieri dell’allungamento della metropolitana proseguiranno sottoterra, liberando la viabilità. I ritardi sono infatti dovuti alla crisi della società che si stava occupando dei lavori, la CMC di Ravenna che adesso riprenderà a pieno ritmo i lavori. Quali saranno le nuove tratte? Prima di tutto, è prevista tra febbraio e marzo l’apertura della nuova stazione Cibali (anche qui dopo molti ritardi), vicino allo stadio della città etnea. Ci vorrà poi al massimo un anno ancora per vedere altri 1700 metri di metropolitana oltre la stazione di Nesima. Infatti, si aggiungeranno due stazioni, Fontana e Monte Po. Saranno le due più grandi stazioni dell’infrastruttura sotterranea e saranno strategiche perché serviranno l’ospedale Garibaldi e il quartiere di Monte Po.
La metropolitana di Catania oggi
Tra febbraio e marzo riprenderanno i lavori di allungamento dell’unica linea catanese anche più a sud, in pieno centro storico. Infatti, la talpa è attualmente ferma a seguito, oltre che della crisi di CMC, anche della messa in sicurezza di un palazzo parzialmente crollato a causa degli scavi. Le fermate realizzate saranno, oltre Stesicoro, San Domenico, Vittorio Emanuele e Palestro (Porta Ferdinandea).
Ma non è finita qui, perché il sistema metropolitano catanese progetta di crescere ancora di più. Oltre Monte Po, i treni proseguiranno con altre due fermate (2,2 km in più) fino a Misterbianco centro. È in fase di definizione la gara per l’affidamento dei lavori. Il progetto poi arriva fino a Paternò con ulteriori 12,2 km fino al nuovo deposito-officina. Dall’altro capo della linea invece, entro il 2025 dovrebbero essere completati i cantieri che porteranno la metropolitana fino all’aeroporto. 7 km in più con 8 nuove stazioni. A lavori ultimati il sistema metropolitano catanese potrà contare su una linea di oltre 30 km con quasi 30 fermate.
La stazione di Catania Fontanarossa ormai completata
Stefano Guarrera