Trenitalia ha commissionato la costruzione di 14 nuovi treni Frecciarossa ETR1000 alle aziende Hitachi Rail Italy e Bombardier Transportation Italy. La prima nello stabilimento di Pistoia, dove lavorano 1000 operai, si occuperà dell'assemblaggio vero e proprio del treno, mentre la seconda nello stabilimento di Vado Ligure (Savona), dove lavorano 500 operai, si occuperà dell'ingegneria e della parte meccanica dei carrelli. Il contratto vale 575 milioni di euro totali ripartiti per il 60% a Hitachi (342 milioni) e per il 40% a Bombardier (233 milioni).
Come conferma l'amministratore delegato di Fs Italiane Gianfranco Battisti "i nuovi treni sono parte di un più ampio piano per rinnovare e ampliare la flotta di Trenitalia". Questi gioielli tecnologici sono il fiore all'occhiello di Trenitalia: gli ETR 1000 hanno ottenuto la certificazione di impatto ambientale e sono costruiti con materiali riciclabili per quasi il 100%. La loro velocità commerciale massima è di 360 km/h. Per quanto concerne le tempistiche, entro la fine di quest'anno sarà consegnato il primo treno, mentre entro la fine dell'anno prossimo sarà terminata la fornitura.
Questa commissione è una boccata d'ossigeno per lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure: gli operai sono in cassa integrazione e dovranno rimanerci almeno fino ad aprile. Infatti, l'azienda dovrà formare gli operai su alcune lavorazioni che sono una novità per quello stabilimento e dunque servirà del tempo. Entro giugno comunque si dovrebbe partire considerando anche almeno un anno e mezzo di lavoro pieno garantito.
Trenitalia si prepara a grandi cambiamenti: nel 2020 si attende la liberalizzazione del mercato ferroviario europeo che permetterà alla flotta italiana d'alta velocità in particolare, di raggiungere destinazioni continentali: come Parigi già da quest'anno. I Frecciarossa 1000 diventeranno 64 per un totale di 123 treni Frecciarossa. Inoltre, a fine novembre Trenitalia si è aggiudicata in Spagna la gara per i servizi alta velocità che collegano la capitale Madrid con Barcellona, Valencia, Alicante, Malaga e Siviglia. Secondo il bando sarà necessaria una flotta di ulteriori 23 treni. Se si aggiungono anche buoni propositi per migliorare la qualità dei trasporti per i pendolari (600 treni regionali per un valore di 6 miliardi), si può certamente sperare in un futuro roseo per la partecipata di Ferrovie dello Stato.
Stefano Guarrera