Il nuovo amministratore delegato di Atlantia Carlo Bertazzo è stato intervistato da Francesco Spini de La Stampa. "Revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia vorrebbe dire compromettere un'azienda e mettere a rischio un gruppo leader mondiale nel suo settore, e quindi importante per il paese" ha dichiarato subito. Impossibile non fare riferimento al crollo del Ponte Morandi, vero vulnus della vicenda: le interminabili polemiche nascono dal crollo del viadotto Polcevera di Genova, avvenuto il 14 agosto 2018, che ha provocato 43 vittimi e 566 sfollati. La demolizione del ponte dell'autostrada A10 è cominciata nel febbraio 2019 ed è terminata ad agosto dello stesso anno. E' in corso una frenetica ricostruzione, che porterà secondo molti, come il commissario alla ricostruzione e sindaco di Genova Marco Bucci, all'inaugurazione del viadotto entro l'inizio dell'estate. Tra l'altro con progetto dell'archistar Renzo Piano, che per commemorare le 43 vittime ha previsto 43 piloni di sostegno alla nuova carreggiata.
"Quanto è accaduto con il ponte Morandi è qualcosa di gravissimo, che non doveva succedere e che rappresenta uno spartiacque per l'azienda. Chiediamo innanzitutto scusa ai familiari delle vittime e a tutti gli italiani", commenta Bertazzo, neo ad di Atlantia dal 13 gennaio. La tratta di A10 crollata nella città della lanterna ha costituito una profonda ferita in tutto il paese. L'allora governo gialloverde si è subito mostrato durissimo nei confronti di Autostrade per l'Italia, società per azioni controllata per l'88,06% da Atlantia della famiglia Benetton: "immediata revoca delle concessioni" tuonò l'allora ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli.
Bertazzo ammette che "è evidente che qualcosa non ha funzionato o che non è stato fatto a sufficienza da Autostrade per l'Italia. Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Lasciamo che la magistratura faccia il suo corso. [...] In caso di revoca difficilmente potrebbe evitare un default" aggiunge l'ad riferendosi ad Autostrade. Tanto si è discusso sulle cause della tragedia ligure. C'è chi si è perfino spinto a dire che il ponte era troppo "ardito" nel suo progetto. Purtroppo, il disastro era annunciato. La mancanza di manutenzione sul tratto era evidente. Staremo adesso a vedere quale sarà la decisione del governo. La revoca ad Aspi potrebbe non arrivare.
Stefano Guarrera