La visita del ministro Paola De Micheli al cantiere della stazione di Linate, capolinea della futura M4 (linea blu) di Milano del 10 gennaio ha confermato che il governo segue con attenzione lo svolgimento dei lavori di questa grande infrastruttura. La nuova linea, la quinta, percorrerà una tratta di 15 km da Linate fino all'altro capolinea, la stazione di San Cristoforo. Il collegamento ferroviario urbano è finanziato per 400 milioni di euro dal comune di Milano, per 786 milioni dallo Stato e per 513 milioni da privati per un totale di 1 miliardo e 699 milioni.
L'infrastruttura vedrà una parziale apertura entro la primavera del 2021 (Linate - Forlanini), integrata dall'allungamento fino a San Babila entro la fine del 2022. L'intera linea sarà poi inaugurata entro la fine del 2023. Pensata già dal 1997, la metropolitana avrebbe dovuto servire già i turisti di Expo Milano 2015 ma sono subentrati forti ritardi, dovuti anche al ritrovamento di vari resti archeologici, specie nella zona centrale della città. Il sindaco Giuseppe Sala, anch'egli presente insieme al Prefetto Saccone e all'assessore alla Mobilità e Lavori Pubblici Granelli, ha assicurato che non ci saranno ulteriori ritardi.
"È un cantiere che ha un tasso di tecnologia e di innovazione che consentirà a quest'opera di essere all'avanguardia con le linee più moderne d'Europa" ha dichiarato senza nascondere soddisfazione il ministro. Nella capitale del nord il collegamento tra il centro storico e il city airport avverrà in 12 minuti e la rete metropolitana arriverà a superare i 100 km complessivi. Milano si posizionerà così ancor più tra le città europee che meglio sono collegate tramite trasporto pubblico. Anche una morte bianca però macchia il cantiere di M4: è morto l'altro ieri un operaio di 42 anni schiacciato da un grosso masso cadutogli addosso.
Il cantiere si inserisce all'interno di una intera città che si sta rifacendo il look. Dall'aeroporto di Linate, che ha visto il rifacimento della pista di decollo e atterraggio e che vedrà un restyling interno, fino ai grandi grattacieli che si aggiungono e prendono forma nelle aree di CityLife e Porta Nuova. Persino le Università milanesi si stanno espandendo con l'acquisto, la costruzione o la riqualifica di molti edifici sparsi per la città.
Stefano Guarrera