Continua a tenere banco il dossier su Autostrade per l'Italia (Aspi). Il governo è spaccato sulla decisione da prendere: revocare o no la concessione ad Aspi? Il M5s sembra compatto, «ha un piano serio» afferma Giancarlo Cancelleri, viceministro al Mit. Il piano consisterebbe nel commissariare Aspi, sostituire Spea (che si occupa di monitoraggio e manutenzione) con Anas, allontanare la penale per la revoca e far partire il bando di gara per la nuova concessione. Il Pdè invece più disposto al dialogo con la società controllata da Atlantia: la concessione per i dem potrebbe rimanere. Ma per non sconfessare i pentastellati qualcuno ventila l'ipotesi di una revoca solo parziale, cioè relativa al solo tratto dell'ex Ponte Morandi. Tuttavia, il tempo passa e il governo ancora non decide. La patata è di quelle bollenti: «a chi consegneremo il Ponte di Genova?» aggiunge Cancelleri.
Il caso Autostrade è tuttavia tornato al centro del dibattito per un motivo preciso. Nella giornata di venerdì la società dei Benetton ha tenuto un consiglio d'amministrazione straordinario in cui ha deciso di fermare il piano di investimenti(14,5 miliardi fino al 2038). Non sono escluse vie legali nei confronti dello Stato a tutela del gruppo per via dei «gravi danni subiti». Quali sono questi gravi danni? Aspi denuncia la mancata risoluzione del nodo-revoca e della garanzia dello Stato sul prestito richiesto da 1,25 miliardi oltre alla ancora assente linea di credito da 1,3 miliardi concordata con Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e al danneggiato accesso al credito della società causato dal rating giudicato spazzatura dopo l'entrata in vigore dell'articolo 35 del Decreto Milleproroghe. Sono piovuti commenti e polemiche. «Il governo italiano non si piega ai ricatti» ha tuonato Stefano Buffagni (M5s), viceministro al Mise. «Sarebbe meglio cambiare toni» è stato invece il monito di Andrea Orlando, vicesegretario dem.
Non solo. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) avrebbe redatto un dossier di cui sarebbe all'oscuro lo stesso viceministro Cancelleri. «Nessuno, neanche Conte, ha visto il dossier di De Micheli (ministro al Mit, ndr), che ha fatto insieme con Aspi una sorta di trattativa» ha dichiarato il pentastellato. Per essere più precisi, il documento è già a disposizione di Conte a Palazzo Chigi ma non è stata calendarizzata la discussione dello stesso poiché il governo allo stato attuale tentenna all'idea di prendere una decisione onerosa e piena di trappole. Il chiacchierato dossier dovrebbe, secondo De Micheli, ristabilire l'equilibrio tra interesse pubblico e giusta remunerazione del privato.
Aspi, nella persona dell'ad Roberto Tomasi, aveva proposto a marzo un pacchetto di misure per rinnovare un accordocon lo Stato: 2,9 miliardi (di cui 1,5 di investimenti), riduzione delle tariffe autostradali del 5% per 5 anni e 700 milioni per Genova. Conte non aveva ritenuto questa proposta adeguata. Adesso serve però prendere una decisione. Ci auguriamo che possa avvenire il più presto possibile.
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Stefano Guarrera