Una delle norme più importanti del maxi "Decreto legge Rilancio" presentato dal Consiglio dei Ministri è l'Ecobonus e Sismabonus al 110% per l'efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli edifici. Il decreto, che dovrebbe rilanciare l'economia del paese intervenendo su lavoratori, imprese, famiglie, sanità e scuola, conta 250 articoli e vale 55 miliardi: una somma che solitamente è stanziata per due leggi di bilancio.
L'ecobonus consiste in una detrazione fiscale totale sulle spese sostenute che permetterà a chi si mostrerà intenzionato a ristrutturare l'abitazione «di non spendere un euro», come ha affermato il premier Conte in conferenza stampa. La proposta va in direzione di sostenibilità e sicurezza ma fornisce anche un importante sostegno a uno dei settori più colpiti dalla crisi: l'edilizia. «L'approvazione su mia proposta del Superbonus al 110% per l'efficientamento energetico e l'adeguamento antisismico delle abitazioni rappresenta una rivoluzione per l'economia e l'ambiente. Sono orgoglioso di questa norma che trova il massimo consenso nel governo e l'apprezzamento trasversale dei partiti e delle associazioni di categoria. Ora l'Italia può ripartire all'insegna della crescita sostenibile» ha dichiarato Riccardo Fraccaro (M5s), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, principale promotore della norma. Soddisfatti ovviamente i costruttori.
Quali sono le caratteristiche del bonus? Innanzitutto è in vigore fino al 31 dicembre 2022. Raddoppia quasi la percentuale di sostegno del bonus che esiste già, fissa ad una media del 65%. I rimborsi del Fisco saranno effettuati entro 5 anni, anziché entro 10. Ha fatto discutere la flessibilità nei confronti dei destinatari del bonus. Infatti il bonus attuale è disponibile per qualsiasi tipo di immobile mentre la norma che entrerà ora in vigore, se non modificata dal Parlamento, sarà destinata solo a condomini e abitazioni indipendenti se prima casa. Il bonus sarà attribuito solo a persone fisiche. Non solo: nella bozza di decreto che era trapelata si faceva riferimento ad un obbligo di miglioramento di almeno due classi di prestazione energetica dell'edificio. Con il conseguente timore di eccessiva rigidità e selezione dei beneficiari e quindi di una diffusione dell'aiuto che non si sarebbe diffusa.
Questo rischio c'è innanzitutto perché quest'obbligo è rimasto nella versione ufficiale. Ma sarà possibile far progredire dal punto di vista energetico l'edificio in più modi: con coibentazione (infissi, isolamento termoacustico), con caldaie e impianti di climatizzazione efficienti e moderni, pannelli fotovoltaici e persino colonnine di ricarica elettrica per le automobili. I tetti delle somme che lo stato mette a disposizione sono: 60.000 euro per le coibentazioni, 30.000 per la sostituzione degli impianti di climatizzazione, 48.000 euro per l'installazione di pannelli solari. Le modalità di pagamento soffrono ancora di una burocrazia complessa. Per evitare che qualcuno faccia il furbetto, è prevista una certificazione del progetto da parte dei tecnici che dichiari la congruità.
Stefano Guarrera