C'è un piccolo dettaglio al "nessuna limitazione o restrizione al transito delle merci e di tutta la filiera produttiva da e per i territori indicati", chiarimento diramato dal Mit successivamente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Presidente del Consiglio per l'emergenza Sars-Cov-2 dell'8 marzo 2020: sono gli altri paesi, che stanno isolando l'Italia. Le novità delle ultime ore (per niente buone) sul fronte trasporti derivano da quattro settori: il trasporto autostradale, aereo, ferroviario e navale.
«Con l'estensione della zona protetta su tutta Italia, possiamo dire che saranno chiusi i confini»: lo dichiara Guenther Platter, oramai nemico pubblico numero uno dell'autotrasporto italiano, governatore del Tirolo (Austria) riferendosi ovviamente al passo del Brennero. «La situazione è drammatica» aggiunge, descrivendo le condizioni italiane attuali. La Slovenia si aggiunge alla lista delle nazioni che tagliano i collegamenti con l'Italia: è stato chiuso un altro passaggio frontaliero oltre all'essenziale Brennero, il valico TriesteLisert. Conseguenza: caos trasporto merci. Gli autotrasportatori (che già non stavano benissimo) viaggeranno su percorsi alternativi: Tarvisio, Gottardo, Gran San Bernardo, Monte Bianco. La chiusura del Brennero, se approvata dal cancelliere austriaco Kurz, sarebbe un disastro: il commercio su quella direttrice vale 200 miliardi l'anno (93% su strada) con 40 milioni di tonnellate di merci e 4 milioni di Tir. Un impedimento per gli autisti italiani significherebbe tra l'altro una situazione privilegiata per quelli austriaci, liberi di entrare e uscire. A questo proposito Guido Nicolini, presidente di Confetra, scrive una lettera al premier Conte:«non possiamo combattere anche contro altri Stati, che stanno perseguitando l'industria logistica italiana. [...] Ci affidiamo a Lei».
Non va meglio negli aeroporti. L'ad di Aeroporti di Roma Ugo de Carolis non si esprime sulle aspettative: «siamo talmente presi dalla gestione dell'emergenza, [...] che non stiamo pensando alle previsioni». A Fiumicino ormai sono 500i medici, infermieri e volontari inviati dal Ministero della Sanità per i controlli ai viaggiatori. Lo scalo, che soffre anche nei ricavi degli esercizi commerciali interni, in questi giorni registra un -50% di traffico, come tutti gli aeroporti italiani. Ma le notizie più importanti non sono neanche queste: la Spagna ha interrotto qualsiasi collegamento aereo con l'Italia fino al 25 marzo. L'Albania ha sospeso voli e traghetti. Gli Stati Uniti e la Germania sconsigliano viaggi in Italia. Ryanair (prima compagnia per passeggeri in Italia), British Airways ed Air France hanno sospeso tutti i voli con l'Italia. Cancellazioni per EasyJet, Brussels, Air Baltic, Delta e Alitalia che ora vola solo da Fiumicino per l'estero, chiude a Malpensa e offre un 22% in meno di posti rispetto alla settimana precedente.
Trenitalia ha avviato l'utilizzo di un nuovo criterio per la prenotazione dei posti a bordo: garantirà il rispetto delle distanze di sicurezza. Il provvedimento, si aggiunge agli altri: sanificazione e disinfezione di treni e stazioni, installazione a bordo dei treni di dispenser di disinfettante per le mani, istituzione di una task force per il coordinamento d'emergenza. E anche il comparto crocieristico è stato colpito. Costa ed Msc ha annullato le partenze.
Stefano Guarrera