C'è un comparto economico del nostro paese che non sente crisi: è l'industria nautica. Vedremo se il Coronavirus la scalfirà. Il 2019, come mostra Monitor, rapporto di Confindustria Nautica e Fondazione Edison, è stato un anno da record: il fatturato cresce del 9,7% arrivando ad ammontare a ben 4,68 miliardi di euro, sommando cantieristica ed equipaggiamenti. In pratica siamo ad un +92% dal 2013. Il 62% delle aziende prevede un aumento del fatturato. In aumento il leasing del 29,9%, uno dei fattori di traino. Crescono in particolare Stati Uniti d'America, Italia e Francia.
Il dato più incredibile è però quello del Global Order Book di Boat International: L'Italia è la prima nazione al mondo nella produzione di imbarcazioni di oltre 24 metri di lunghezza. Su 807 unità prodotte l'anno scorso, 398 sono state italiane, praticamente il 50% degli yachts nel mondo sono italiani. Il podio del Book è tutto tricolore: le tre imprese al top sono Benetti-Azimut, Ferretti e Sanlorenzo. Nel nostro paese navigano 577000 barche, solo Norvegia e Svezia ne hanno di più, con gli USA che ovviamente distanziano tutti. 462 sono i porti polifunzionali a gestione pubblica, 236 punti di ormeggio e 84 marine per i diportisti. La Sicilia ha il maggior numero di infrastrutture (141) mentre la Liguria, è la regione che possiede più posti (22mila).
I dati riassunti dal Corriere della Sera
Stefano Pagani, responsabile dell'ufficio studi di Confindustria nautica, fa sapere che «la produzione del Made in Italy continua senza problemi e gli ordini sono assolutamente garantiti». E il Coronavirus quanto incide? «può esserci [qualche problema] nell'approvvigionamento di pezzi provenienti, in particolare, dal Far Est, per i blocchi di produzione e commerciali imposti dalle norme per contenere il virus. Ma le imprese del Made in Italy proseguono, almeno per ora, a pieno ritmo».
È interessante osservare il leasing per stagioni, mensilmente. Tra febbraio e giugno i valori dei contratti non scendono sotto ai 40 milioni. Dopo un picco a luglio che sfiora i 90 milioni, si nota un crollo tra agosto e settembre, del tutto normale visto che l'estate è stagione nautica e si va per mare, non si stipulano contratti. Tra ottobre e dicembre si torna a contratti da 70 milioni, stipulati in saloni come il Nautico di Genova.
Insomma, il nostro bel paese, tra le tante eccellenze quali arte, turismo, gastronomia, moda, e design, vanta anche un predominio internazionale sulla cantieristica e la nautica. Una leadership da mantenere col contributo di tutti: imprese, stakeholders, istituzioni.
Stefano Guarrera