05/02/2021
Ora che va delineandosi il passaggio del testimone da Conte a Draghi al governo, la giunta regionale siciliana sta pensando di proporre dei cambiamenti sul Recovery Plan rispetto a come è stato pensato. Alcuni progetti sono conosciuti, altri perfino chimere, altri ancora se non proprio sorprese almeno sconosciuti ai più.
In primis le ferrovie, una priorità. Rasenta lo scandalo il livello di tecnologia e velocità dei collegamenti ferroviari nella regione: ciò costituisce una delle emergenze dell’isola. Su 1379 km della rete, 1200 sono ancora a binario unico, ovviamente non elettrificati. La volontà è il raddoppio completo e l’elettrificazione di 500 km. Per la verità, il piano redatto prevede già ingenti investimenti in questo senso: 8,7 miliardi per una velocizzazione delle tratte Messina – Catania e Catania – Palermo. Si sta intervenendo sulle tratte Giampilieri – Fiumefreddo e Bicocca – Catenanuova ma le prestazioni delle future linee non saranno all’altezza dei più alti standard del Paese. Insomma, il tachimetro dei treni in Sicilia non andrà oltre i 200 km/h contro i 300 km/h delle principali tratte italiane.
Legambiente ha avanzato un focus su Enna e Caltanissetta affinché siano strategiche sulla tratta Catania – Palermo. Il sogno è il completamento di ciò che diventerebbe un anello ferroviario su tutti i chilometri di costa dell’isola. Si pensi che non esiste un collegamento diretto tra Agrigento e Trapani su ferro: una importante città come Sciacca non possiede il servizio ferroviario.
Il governatore della Sicilia Musumeci e l'assessore alla mobilità Falcone
Ma anche un altro anello sarebbe fondamentale: quello autostradale. Anche su questo fronte la costa sud della Sicilia è sprovvista: attualmente, da Castelvetrano fino a Rosolini. Con il Recovery Fund la giunta regionale vorrebbe finanziare non solo la Ragusa – Catania ma anche il completamento della Siracusa – Gela e della strada statale Nord-Sud. Fino alla sistemazione delle strade provinciali.
Sul fronte “grandi opere” sono 3 quelle l’esecutivo di Musumeci vorrebbe portare a casa: il Ponte sullo Stretto (opera della massima priorità), un porto hub reclamato da Marsala, Augusta o Gela e un aeroporto intercontinentale che dovrebbe sorgere a Milazzo. Richieste di palazzo d’Orleans sono anche centrali elettriche “verdi” nelle isole minori (e relativa decarbonizzazione), un centro di astrofisica vicino Palermo, una funivia Alcantara – Etna e persino una cittadella del cinema a Termini Imerese.
Palazzo d'Orleans, sede del consiglio regionale siciliano
Staremo a vedere quale sarà l’interlocuzione di Regione Siciliana con il neogoverno Draghi e quanto cambierà il Recovery Plan nella direzione dello sviluppo infrastrutturale dell’isola.
Stefano Guarrera